ANCHE QUEST'ANNO NELLA GUIDA

ANCHE QUEST'ANNO NELLA GUIDA "Osterie d'Italia 2015" di SLOWFOOD

Grazie di cuore a chi ha trovato in noi i valori giusti per essere ANCHE QUEST'ANNO nella Guida "Osterie d'Italia 2015" di SLOWFOOD

...siamo felici, onorati ed emozionati per questa splendida notizia e questo apprezzatissimo riconoscimento!

UN GRAZIE DA TUTTI NOI

Osterie d’Italia celebra quest’anno i suoi primi 25 anni raccontando la ristorazione italiana di tradizione e di territorio nel modo più completo. Sono oltre 1700 i locali recensiti perché custodi e promotori di piatti e materie prime di altissimo valore a un prezzo non superiore a 35 euro (vini esclusi). Oltre alle osterie troverete gli indirizzi dove vale la pena fermarsi per fare acquisti, per un caffè o un aperitivo. A partire dall’edizione 2014 sono segnalati i locali che hanno un orto di proprietà, quelli che offrono ai loro clienti un menù vegetariano, quelli che aderiscono al progetto Mangiare fuori casa dell’Aic (Associazione Italiana Celiachia).

È un compleanno importante quello che celebra la guida Osterie d’Italia di Slow Food con l’edizione 2015, a ben venticinque anni di distanza dalla prima guida concepita a Bra per promuovere e valorizzare l’autenticità del territorio italiano, con un occhio di riguardo alle materie prime e alle filiere produttive. Un progetto che nell’ottica dei suoi curatori mantiene saldo un ruolo di mediazione con il pubblico, facendo capo a quei contenuti che sostengono il sistema Slow Food, perché come sostiene Marco Bolasco (curatore della guida insieme a Eugenio Signoroni) in occasione della presentazione della nuova edizione - presso la suggestiva Sala di Pietro da Cortona in Palazzo dei Conservatori a Roma - “una guida deve essere un sistema di connessione di contenuti, un sistema di rete tra realtà sul territorio”.

E allora quali sono i criteri che governano le scelte dell’edizione 2015 (che comprende un totale di 1733 locali consigliati - 159 novità - selezionati da 400 collaboratori in tutta Italia)? Come sempre il gusto, che però non è sufficiente a valutare l’autenticità della proposta, cui si aggiunge l’importante valore della convivialità che è diretta emanazione di una perfetta accoglienza. E in aggiunta un gusto della conoscenza, che va ben altro il semplice assaggio. Quest’anno la guida si apre alla multiculturalità, introducendo una sezione dedicata ai locali che propongono cucina etnica a Milano, mentre per Roma si apre un capitolo sull’arte dei supplì. Confermati i simboli introdotti nella precedente edizione, l’innaffiatoio e l’insalatiera, per indicare rispettivamente le osterie con orto e quelle che presentano un’offerta vegetariana. La chiocciola per le migliori osterie spetta a 241 locali (29 solo in Toscana, 26 in Piemonte che incalza il primo gradino del podio), mentre si aggiudicano la bottiglia per la qualità della cantina 383 osterie. Tutto all’insegna del giusto rapporto qualità/prezzo, per una spesa inferiore ai 40 euro.

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«Voi tenete nelle vostre mani i beni culturali che ci hanno tramandato i nostri anziani. È grazie a gente come voi che questo nostro Paese sta in piedi: grazie a chi tiene in vita la memoria dei sapori, trasformando i beni della terra in piatti meravigliosi». Cosi Carlo Petrini saluta gli osti presenti. «Voi trasmettete nei vostri locali il senso del buon vivere, della felicità. Beni immateriali ma straordinari. Siete un patrimonio inestimabile della nostra Italia, in cui ritrovare pezzi della nostra storia, della nostra identità», conclude.

Osterie d’Italia 2015, Il sussidiario del mangiarbere all’italiana

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